UNA ROSA E’ NATA

cover_p

“Natività e Santi” – Olio su tavola Chiesa Parrocchiale di Acquate Fotografia: Giuseppe Giudici Grafica: Adelio Corti

 

UNA ROSA E’ NATA

Canti della Tradizione di Natale

Dirige: Gianmarco Aondio
Pianoforte e Organo: Marza Piazza

Registrato a Lecco nella Chiesa di Rancio Alto
Marzo 2002

Rassegna di brani della tradizione natalizia da diversi paesi del mondo.

Nel libretto: 
presentazione a cura di Gianmarco Aondio

I BRANI DEL CD

1  Ding Dong, Merrily on High!                    arr C. Wood
2  The Infant King                                      arm. D. Willcocks
3  Up Good Christen Folk, and Listen!         arr. G. R. Woodward
4  Prayer of St. Francis                              A. Pote
5  O Santissima                                        arm. L. Molfino
6  In Notte Placida                                     F. Couperin
7  Qui Presso a Te                                     tradizionale
8  Kalanda Protochronias                            arr. A. Mazza
9  Kalanda Foton                                        arr. A. mazza
10 O Magnum Misterium                              T. L. de Victoria
11 Corpus Christi Carol                                T. Kverno
12 Es ist ein Ros Entsprungen                     M. Praetorius – J. Sandström
13 Underbar en Stiärna Blid                          E. Ekberg
14 O vad Glädie ifrån Gud                            arm. M. Aberg
15 Hark! The Herald Angel Sing                    F. Mendelssohn Bartoldhy
16 Alleluya! A New World is come on hand    P. Wishart
17 Jazz Gloria                                             N. Sleeth
18 Away in a manger                                   arr. D. Willcocks
19 We wish you a Merry Christmas              Trad. XIX sec.
20 White Christmas                                     I. Berlin
21 Tomorrow shall be my Dancing                Day J. Gardner


 

LA PRESENTAZIONE DI GIANMARCO AONDIO

Vi presentiamo una collezione di canti natalizi; sono stati composti in periodi storici eterogenei e appartengono alla tradizione di differenti nazioni, eppure si richiamano l’un l’altro in un caleidoscopio di stili e di colori, che si fondono in un unico delicato disegno.

Si inizia con tre brani anglosassoni: Ding dong, merrily on high! (Ding dong, con gioia lassù!): è l’invito a far festa a partire da tutti coloro che preparano le cerimonie, campanari celebranti e cantori. The Infant King (Il Re Bambino) è una ninna nanna e la melodia originale è della regione basca; il sonno è invocato per allontanare quanto più possibile gli eventi dolorosi della passione.Up! Good Christen folk, and listen (Su, buoni cristiani, ascoltate): in una mangiatoia oggi è nato Gesù Cristo e, attenzione, non è una favola! Segue Prayer of St. Francis (La preghiera di San Francesco) musica di Allen Pote per la notissima orazione scritta in forma poetica tradizionalmente attribuita a uno dei Santi più amati.

E’ poi la volta della tradizione italiana, con O Santissima, invocazione popolare siciliana alla Vergine, In notte placida e Qui presso a Te, cantati quasi da ogni coro nella notte di Natale.

La Grecia è rappresentata da Kálanda Protochroniás; (Canto di Capodanno), ovvero l’augurio di buon anno nuovo; quindi Kalanda Fotòn (Canto all’ Epifania): la Madonna, vedendo Giovanni Battista intento a battezzare il Figlio, chiede il battesimo anche per se stessa; entrambi i brani sono armonizzati da Angelo Mazza.

La Spagna è evocata da O Magnum Mysterium (O grande mistero) di Tomas Luis de Victoria (1548 – 1611): il grande mistero, sacramento ammirabile , è stato visto inizialmente dagli esseri viventi più semplici, e dalla Madre. E’ espresso nel gusto musicale del primo barocco, ovvero un mosaico di imitazioni e fughe, con forme musicali eleganti e di unica bellezza. Segue Corpus Christi Carol (Carola del Corpo di Cristo) a genesi mista: la melodia è di origine medievale inglese, l’armonizzazione invece è opera di Trond Kverno, autore norvegese contemporaneo. Un falcone ha sottratto alla madre il frutto del suo grembo e lo ha portato in un giardino spoglio; una giovane veglia sul giaciglio ove è riposto un cavaliere, le cui ferite sanguinano giorno e notte; lì vi è una pietra con su inciso ‘il Corpo di Cristo’.

Es ist ein Ros entsprungen (Una rosa è nata) è un canto del XVI secolo nato nelle regioni occidentali della Germania. L’armonizzazione originale è di Michael Praetorius, pubblicata nel VI libro delle sue ‘Musae Sioniae’ (Wolfenbüttel, 1609). Il testo prende spunto dalla Bibbia (Isaia, 11); nel cuore del freddo inverno è nato Cristo (il fiore) da un ramo (Re David) della pianta di Jesse (il padre di Re David). Nell’età medievale la figura patriarcale di Jesse fu spesso raffigurata come un roseto; da qui il titolo. La versione qui presentata è sviluppata in una maniera singolare: il gruppo vocale a quattro voci canta il corale originale di Praetorius; il coro intero invece si sovrappone a otto parti e a bocca chiusa, nell’armonizzazione dell’autore svedese contemporaneo Jan Sandström, generando un impasto vocale incredibilmente ricco e dal sapore misterioso. Ciò che ne deriva è per se stesso fonte di novità, proprio come il fatto narrato, anche se c’è un forte richiamo alla tradizione, che invero ne costituisce la radice.

A seguire due canti della tradizione svedese; Underbar en stjärna blid (Meravigliosa una stella gentile): la stella sorta a Natale ha richiamato da Oriente a Occidente gli uomini saggi, che felici si lasciano guidare da lei; possa anche a noi avvenire la stessa cosa. O vad glädje ifrån Gud (Oh quale grande grazia viene da Dio) richiama l’immagine della rosa che sorge dalle rovine. E’ strutturato per 4 gruppi: i piccoli, che cantano all’unisono (qui resi dai solisti); il coro delle giovani ragazze, che cantano a 2 voci, il coro dei giovani, a 4 voci , ed il coro completo, ancora a 4 voci. Questi si aggiungono in sequenza uno dopo l’altro; è adatto per le chiese in cui esistono cori nelle varie fasce di età e che tradizionalmente si riuniscono per il concerto di Natale.

Ancora due canti di origine tedesca e inglese: Hark! The Herald Angels sing (Ascoltate! Gli Angeli annunziano), l’annuncio della nascita di Colui che non morirà. E’ canto molto noto nella tradizione europea e scritto da Felix Mendelssohn, un autore che molto ha dedicato alla musica corale ,essendo stato anch’egli direttore di coro. Alleluja, a new work is come on hand (Alleluja, una nuova opera si è compiuta) : con la nascita del Messia si sono adempiute le profezie di Davide, Geremia e Isaia.

Quindi il nordamerica; Jazz Gloria (Gloria Jazz : ‘Gloria a Dio nell’alto dei Cieli’, il grido di giubilo degli angeli all’annuncio della santa nascita. Away in a manger (Lontano in una mangiatoia): è la richiesta al Santo Neonato di benedire tutti i bambini, e di prepararli per il cielo, affinché possano vivere lì con lui.

A seguire due canti di musica leggera: We wish you a merry Christmas (Vi auguriamo Buon Natale)… e buon anno! e White Christmas (Bianco Natale); la melodia da film entrata nei classici; racconta il sogno del bianco Natale di una volta,quando i bambini tendevano l’orecchio per sentire i campanelli delle slitte nella neve.

Il disco si conclude con Tomorrow shall be my dancing day (Domani sarà il mio giorno di danza): Cristo parla in prima persona e racconta che l’indomani, quando nascerà, sarà giorno di festa, poiché assumerà spoglie mortali per amore verso tutta l’umanità.

Di solito le rose non nascono a Natale: anche una sola però basta a ricordarci che può sempre accadere un evento imprevedibile, insperato e provvidenziale.

Gianmarco Aondio